In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
E' capitato già altre volte: Bitonto s'è trovata quasi per caso sulla direttrice di un avvenimento di rilievo storico e ha potuto ricevere un qualche
riflesso dall' episodio. II 29 Aprile 1905 Bitonto si trova infatti su un'insolita direttrice, quella che va da Tangeri a Berlino!
Su quella direttrice s'è mosso al ritorno in patria, Guglielmo II, il Kaiser, Re di Prussia ed Imperatore di Germania già da 17 anni. Ha 46 anni e
non rinuncia a gestire in prima persona la politica estera tedesca, soprattutto dopo che ha avuto il coraggio di congedare Bismarck.
A Tangeri s'è recato a marzo per dichiarare solennemente di voler garantire l'indipendenza del Marocco e questo gemellaggio non poteva non
allarmare e turbare la politica coloniale francese ed inglese: ne scaturì un
grave tensione internazionale, e non ci furono quei vantaggi sperati dal
Kaiser...
In Puglia Guglielmo II volle visitare quel gioiello di pietra che ormai
faceva parte della storia italiana della dinastia sveva: Castel del Monte,
opera singolare della genialità e della versatilità di un suo avo, Federico di
Svevia! E Bitonto era lì sulla strada che da Altamura percorse con le auto
del seguito fino all'agro di Andria(23).
«E vanne in Puglia piana, la grande Catapana, dove sta lo mio core
notte e dia...» (ENZO)
In piazza Castello fu eretto il palco per la solenne accoglienza delle nostre autorità; poi l'Imperatore si recò a visitare la Cattedrale,
ove certamente ammirò il particolare scultoreo della facciata posteriore dell'ambone
su cui Federico è rappresentato in un atto di imperiale gestualità.
Il Kaiser poi proseguì per Terlizzi, Ruvo, Corato e Castel del Monte.
Una sontuosa vettura, appositamente preparata dalla Tramvia Bari-Barletta senza badare a spese, nel caso dovesse servire per gli spostamenti
del sovrano, rimase intanto inattiva sui binari: ne restano solo due foto
suggestive in cui almeno sopravvivono le deliziose strutture di metallo, legni pregiati e velluti, che non potettero accogliere Guglielmo II e il suo seguito.
Solo dieci anni più tardi però quella linea ferroviaria non resterà affatto inoperosa nello sforzo bellico della Grande Guerra. E proprio contro
l'esercito di quell'Imperatore che non aveva viaggiato sulla nostra gloriosa «cicculatera... che parte il mattino alle cinque ed arriva la sera»!
(23)M. De Santis, Dalla Tramvia alla Ferrovia Bari-Barletta (1877-1975), Bari 1976