In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.

Avvenne il 01-05-1919 ...


Riprende questo cammino a ritroso nella Storia di Bitonto con una data densa di richiami e di significati civili e sociali. Una data che dappertutto ha avuto lo spessore dei tormenti rivoluzionari che ben corrisposero alla palingenesi sociale sognata da Marx e da Leone XIII, e che anzi la superò al di là di ogni previsione. Infatti la classe operaia, poco a poco, a caro prezzo,non fu più il ceto dolente e frustrato di sempre, ma un protagonista che giunse anche al livello di una omologazione borghese che molto dispiacque, ad esempio, a Pier Paolo Pasolini!
Il 1° Maggio ormai ha sdrammatizzato i suoi appuntamenti nelle piazze: questa Festa, come quella dell'8 Marzo, ha compiuto il suo corso, ha raggiunto tanti degli obiettivi propostisi, e non riesce più a provocare quella mobilitazione emotiva che ebbe ai tempi di De Vittorio, il "santo" laico che da piccolo vedevo incorniciato di rametti di alloro sugli spalti del Castello, lì a due passi dalla Camera del Lavoro...
Lasciamo allora ai consuntivi della Storia questa Giornata così carica di Simboli e di passione sociale: almeno è una battaglia vinta ("l tempo -affermava appunto Marx- è il terreno del progresso umano"), almeno ci ha portati alle soglie impreviste del post-industriale senza i traumi paventati o auspicati da ideologie manichee.. Se mai, il 1° Maggio potrebbe diventare un assurdo Sociologico proprio nell'epoca che s'apre col lavoro e il "lavoratore" declassati a irrisori contrappunti di una robotica catena di montaggio o ad una variabile di poco conto dal punto di vista strutturale o statistico...
Consegneremo allora questo giorno ad un altro, e ben diverso, gemellaggio della memoria: non alle turbolenze dei cortei, degli scioperi e delle manifestazioni, ma ad "un vermouth d'onore (1) che fu offerto il 1° MAGGIO 1919 al Maestro Vincenzo Bellezza "nelle sale del Municipio": quella cerimonia al Maestro che appena ventunenne (esattamente dieci anni prima, aveva diretto l'AIDA al "San Carlo" di Napoli), parve "un dono di anima" (una significativa citazione dannunziana) "perché oggi solo, per la prima volta, attraverso le vostre dimostrazioni, sento aleggiare intorno a me quell'aria balsamica della mia terra che ha un odore puro, direi speciale, secondo a nessun profumo, differente da tutte le arie e che le mie nari oggi si beano di respirare".
L'ennesima citazione dalla STORIA DI BITONTO del Pasculli, oggi ha in me una risonanza particolare: il ricordo della visita che Gli feci con la mia classe, lì ai piedi dell'altare della parrocchia di Cristo Re, ove il suo feretro attendeva il cordoglio umano e il viatico della liturgia dei Defunti.

(1) G. Pasculli, STORIA DI BITONTO, BITONTO 1978, II ed.