In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
In una goccia d'acqua si può riflettere il sole: nella vita di un uomo solo ci può essere tutto un secolo.
Prendiamo, ad esempio, Vincenzo Rogadeo(B), già a 26 anni Governatore "ad interim" di Terra di Bari, all'indomani della Spedizione dei Mille! II suo curriculum sociale e politico, più che le ragioni del censo, è l'esaltazione più unica che rara del genio bitontino quando, nella pur favorevole congiuntura degli eventi, dà il meglio di sè, senza riserve e ambiguità.
Vincenzo Rogadeo(B), come liberale, come uomo politico e come pubblico amministratore, (infatti, fu sindaco, deputato, senatore del Regno) resta una insperata sintesi di cultura e di efficienza.
Morì il 27 gennaio 1899 quando non aveva ancora compiuto 65 anni. Così fu uomo del XIX secolo, in tutto e per tutto: dalle prime, profetiche tensioni patriottiche all'immane e, ahimè, velleitaria opera di ricostruzione postborbonica a dimensione meridionalistica, ma non certamente velleitaria sul piano locale.
Bitonto contò più di una volta sulle sue risorse ed energie, ogni qual volta, cioè, la nobiltà volle essere dovere di servizio e dedizione.
Fu anche Presidente dell'Orfanotrofio "M. Cristina di Savoia", quel "monumento sontuoso, testimonianza irrefragabile della secolare pietà dei Bitontini", come il prof. De Simone, con la solita simpatia ed indulgenza, definiva una realtà sociale bitontina al già citato Canonico Don Ignazio Casalini(A).