In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
De Amicis affermava che, nella vita di un uomo, molto dipendeva dall'avere o non aver avuto la casa paterna una biblioteca. Nella vita di una città si dovrebbe parlare invece di scuole, quelle fondamentali e quelle più significative.
Bitonto, sin dal 1818 (come movimento d'opinione almeno) e dal 1837 (per l'effettiva attività formativa dei Canonici Lateranensi che, il 1822, avevano occupato le "scuole di S. Teresa" all'indomani della soppressione dell'omonimo convento per il decreto muratiano del 1809...), aveva preteso un degno istituto d'istruzione.
Fino all'Unità d'Italia fu un "collegio'" dalle alterne vicende sul piano culturale e amministrativo, certamente non estraneo alle vicende politiche, antiborboniche degli intellettuali bitontini.
Dopo l'Unità d'Italia, il problema fondamentale fu la regificazione di quelle Scuole, che ormai avevano adottato il nome di "Istituto Carmine Sylos" in omaggio ad un uomo che si era validamente battuto per la sopravvivenza giuridica e culturale di quel complesso scolastico.
Ora, una delle date decisive nella storia dell'Istituto è stata quella del 30 gennaio 1911, quando la Commissione Amministrativa e di Vigilanza dell'Istituto autorizzava il Presidente, cav. Pasquale De Marinis, a chiedere "la conversione in governative delle scuole predette".
Una seduta straordinaria del Consiglio Comunale, all'unanimità, votò sollecitamente per la regificazione. E da quel momento non si tratterà che di attendere il trascorrere dei soliti "tempi tecnici".