In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
Alla gloriosa e tormentata storia del nostro Liceo classico abbiamo già accennato, e il proseguire nella storia di Bitonto colleziona altri avvenimenti e personaggi intorno a questo fondamentale nucleo culturale che il Liceo è stato.
Domenico Urbano, ad esempio, sacerdote insigne tra i Canonici Lateranensi che avevano ` ereditato ' il Convitto di S. Teresa, ne fu insegnante di storia e più tardi, il 1865, sarà il primo preside del Liceo o, per meglio dire, dell'Istituto classico-tecnico «C. Sylos».
Insegnare storia nei paraggi dei regimi illiberali in modo spregiudicato e scientifico (quando era ancora il 1843), non poteva non suscitare allarmi e sospetti, e Domenico Urbano sofferse il disagio delle censure ideologiche che lo accumunò ai tanti Italiani che penarono nella lunga e laboriosa vigilia risorgimentale.
II 2 febbraio 1854, il Vescovo di Bitonto, Mons. Vincenzo Materozzi, napoletano d'origine, lo volle Rettore del Seminario appena riaperto, e questo incarico gli offriva un ulteriore settore di attività e, soprattutto, di esperienza pedagogica.
Il 'curriculum' di Domenico Urbano, come studioso dei classici latini e rettore di diversi enti religiosi anche a Conversano e a Trani, ripercorre le tappe di una ben avviata e lusinghiera carriera ecclesiastica, ma l'attualità della sua personalità di studioso e di pedagogista la individuerei in alcune stimolanti e realistiche riflessioni che riecheggiano la lezione d'un Lambruschini e ne presagiscono molte altre: « L'infanzia è bene una quarta parte dell'intera età dell'uomo. A che rendere questa età infelice, per fare avventurato il resto di quell'età che forse non si compirà intera? ».
Ora, c'è appunto in questa convinzione l'intuizione montessoriana dell'infanzia come compiuto valore biologico, ma c'è soprattutto l'ombra delle tristi, agghiaccianti statistiche della mortalità infantile che colpiva la nostra città.
Ancora nel 1910, uno studio del dr. Nicola Gentile(1) registrava il 75,6% di acque inquinate in quel di Bitonto: infatti, su 82 analisi di acque di cisterna esaminate, soltanto 20 erano potabili!
Domenico Urbano già si rivela educatore magnanimo e tollerante in questa breve citazione, che prelude (quanta discendenza!) anche alla 'Scuola serena' della Boschetti Alberti, e che ci dimostra, tra l'altro, che ci sono tanti capitoli della storia bitontina con inviolati ed inaspettati tesori: anche pedagogici.
(1) N. Gentile, Saggio di climatologia medica a Bitonto, Bitonto 1910