In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.

Avvenne il 04-01-1969 ...


Chissà quante volte, quando ero bambino, l'avrò incontrato dalle parti della Porta Robustina. Infatti, un vago ricordo mi resta: come un'ombra alta, delicata di vecchio che nei piccoli mette soggezione quando imperioso ed accattivante è il fascino. Ma lo conobbi veramente quando accorremmo nella Sala degli Specchi per la solenne commemorazione.
Parlo di Giuseppe Caiati(A)(B)(C)(D)(E)(F)(G)(H), morto a Roma il 4 gennaio 1969, Bitontino eminente di questo secolo, degno amico di Giovanni Modugno e di Gaetano Salvemini.
Che si possa essere "solo" maestro fino a riempirtene l'esistenza e a nient'altro aspirare, lo capii definitivamente quella sera, nell'ascoltare le commosse parole del prof. Vincenzo De Ruvo: «...Giuseppe Caiati(A)(B)(C)(D)(E)(F)(G)(H) è stato una figura singolare, che rientra, però, nel quadro generale del bitontino. Egli può rappresentare un'epoca... il suo interesse fu quello dell'uomo che cerca l'uomo, che cerca l'umanità e vuole vedere in essa il bene, il giusto, il bello».
Fu soprattutto maestro, e sono convinto che fu altro, soltanto per essere "meglio" maestro.
Di Giuseppe Caiati(A)(B)(C)(D)(E)(F)(G)(H), e della famosa Pleiade bitontina, avremo comunque modo di parlare ancora: intanto, meditiamo questo suo pensiero.
"La vita è un'ulteriore nascita dell'uomo: chi facilita, chi eleva questo nascimento lento e laborioso è appunto l'educazione".