In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
«...Nobile di sangue e di virtù, volle che la cultura fosse patrimonio di tutti e facilitò l'istituzione, presso la Casa di Bitonto, di una raccolta libraria per i Religiosi e per i cittadini, arricchendola 'in legato' dei suoi libri...».
Devono passare quasi due secoli perchè una cronaca bitontina registri un tipo di mecenatismo che proprio il resoconto di ieri postulava ed esigeva. Si riferiscono (la citazione è del De Capua)(9) a Padre Giuseppe Sylos, nato a Bitonto l'8 marzo 1601, al secolo Tommaso Giovanni Michele, nato da Giandonato Sylos e da Antonia Pietà.
Fu tra i più rappresentativi dei nostri Teatini: celebrò la sua professione a Genova, il 1617, proprio nella città che aveva visto l'eroico sacrificio di un altro Teatino bitontino, quel Padre Barone che vi era morto al servizio degli appestati soltanto 37 anni prima.
A1 seguito del Duca di Sermoneta, come suo confessore, lo seguì ovunque il Caetani realizzava la sua invidiabile carriera politica e diplomatica: a Milano, come Governatore della Lombardia, poi a Palermo e quindi a Messina quando, il 1663, fu eletto Vicerè della Sicilia.
Mentre esplicava questo singolare incarico che lo chinava sull'animo di un tale personaggio, Padre Giuseppe Sylos non trascurò i suoi doveri di pietà, evitò un incarico di spicco nel proprio Ordine, e si dedicò con gratificanti risultati a quella che può ben dirsi la sua seconda vocazione, quella letteraria.
Ne trascuriamo i titoli e i contenuti perchè dubitiamo che qualcuno vorrà rileggere la sua prosa barocca: c'interessa piuttosto il personaggio, l'uomo (10). Il quale aveva avuto la felice intuizione di dotare la Casa teatina di Bitonto di tutti i suoi libri.
Certo, erano ben pochi quelli che a quel tempo sapevano leggere e consultarli, ma tant'è: si scrive «i cittadini», ma bisognava specificare che cittadini-lettori ce n'erano ben pochi in una città come Bitonto. Pochi privilegiati tra una folla di analfabeti, che solo dalla viva voce di qualcuno potevano ricevere qualche dono di scienza, religiosa o profana che fosse.
(9)D. A. Decapua, I Teatini a Bitonto, Roma 1971, pp. 114-115.
(10)Un rilancio d'interesse per il secolo di Padre Giuseppe Sylos, e quindi per le sue opere, il Centro Ricerche si attende dal lungo ed interessante Seminario di Studi su «Cultura e società a Bitonto nel sec. XVII», i cui Atti sono stati editi dallo stesso Centro a cura di Valentino Garofalo.