In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
« ...Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all'in giù... le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura... ».
Forse non esiste un'immagine letteraria più eloquente di questa per descrivere quel che è capitato tante volte nella storia, dal «divide et impera» in poi. La storia di Bitonto non fa eccezione, e si è verificata anche da noi quella sindrome così argutamente descritta nella prosa manzoniana.
Le rivalità, le reciproche vessazioni, gli sfregi tra i centri viciniori, cosa mai sono stati se non un ulteriore motivo di frustrazione e di indebolimento a fronte di un potere che intanto si sentiva più sicuro?
Bitonto contro Palo, ma anche contro Modugno, e contro Giovinazzo... e così un po' dappertutto. Si contendevano le briciole che il sovrano spargeva fra il suo trono e i vari feudi, perchè s'azzannassero tra di loro fino a prostrarsi per avere i piccoli favori concessi dalla ragion di Stato.
Si pensi all'annosa questione tra Bitonto, da una parte, e Palo e Modugno dall'altra. Queste città dovevano alla nostra Università delle imposte, convenute con diploma reale del 1477, tenuto conto delle ter re che quei cittadini possedevano nell'ambito del nostro territorio. Palesi e Modugnesi, a più riprese, nicchiavano e Bitonto accorse al re Ferdinando I a perorare la propria causa.(13)
L'11 marzo 1479, finalmente il re affidò al Capitano di Trani la controversia, e questi dovè operare bene perchè non troviamo più traccia della questione nelle cronache degli anni successivi.
Forza della ragione, evidenza della legge o non piuttosto il precario e mutevole quadro politico della nostra tormentata regione?
(13)G. Pasculli Id.