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Chiesa di S. Gaetano(A)

La chiesa, sebbene rimasta incompiuta, è pregevole opera architettonica realizzata dai Teatini, ordine monastico insediatosi a Bitonto all'inizio del 1600. Si eleva snella e maestosa sul luogo dove sorgeva l'antichissima chiesa-battistero di S. Giovanni Progettata dall'architetto Dionisio Volpone di Parabita, frate dello stesso ordine monastico, la costruzione fu iniziata nel 1609 ma consacrata solo nel 1730 dal vescovo Luca Della Gatta. Dell'originario convento, costruito nel 1609 alle spalle della chiesa ed ora adibito a civile abitazione, attualmente è possibile individuare esclusivamente un tratto di muro contiguo all'abside e dei vani sotterranei. La facciata, a bugnato e preceduta da un'ampia scalinata con piazzale antistante, si innalza maestosa nella severa eleganza delle linee, nell'equilibrio tra vuoti e pieni.
Divisa in due ordini da un'elegante balaustra, la possente massa muraria é snellita da lesene e nicchie, dall'imponente portali, con timpano interrotto e sovrastante finestra in asse e conclusa da uno slanciato timpano triangolare. All'interno I'ampia aula rettangolare, divisa in due campate, è scandita, nella parte inferiore dagli arconi a tutto sesto delle quattro cappelle, intercomunicanti, per lato e, superiormente, dalle altrettante finestre che illuminano l'intemo finemente affrescato. Sulla controfacciata sono raffigurati "S. Patrizio" e "S. Gregorio" ed immagini di altri "Santi" sono sulle pareti laterali. L'aula termina con l'abside semicircolare. Impreziosiscono il soffitto, a lacunari, i dipinti del pittore bitontino Carlo Rosa (1613-1678): il riquadro centrale rappresenta il trionfo dei tre santi titolari della chiesa "S. Gaetano(A), S. Nicola e S. Andrea d'Avellino". Altri riquadri presentano: le "scene di S. Nicola che abbatte gli idoli pagani, S. Nicola che purifica una fonte, S. Nicola che libera Adeodato dalla mensa dell'emiro". Della bottega di Carlo Rosa sono gli affreschi sull'arco trionfale raffiguranti "S. Pietro e San Paolo"; di un anonimo pittore attivo nel secolo XVII sono gli affreschi "Sangue di Cristo" e "Crocifissione". Nella prima cappella a destra, appartenuta alla famiglia Sylos Sersale, c'è un ricco altare barocco scolpito in pietra leccese dei 1696 con una tela seicentesca raffigurante la "Natività della Vergine", attribuita a Nicola Gliri o Andrea Miglionico.

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