La cattedrale di Bitonto, edificata nella seconda metà del XII secolo, è una delle costruzioni romanico-pugliesi più belle. Nella facciata principale si compongono tutti gi elementi caratterizanti i templi medievali. Essa è divisa in tre campate da pilastri e presenta tre portali finemente decorati di cui
quello centrale è affiancato da due leoni reggenti colonne con capitelli scolpiti e sovrastanti grifi che,
a loro volta. sostengono il soprarco decorato a foglie d'acanto spinoso. Nella lunetta sono raffigurati
"Il trionfo di Cristo sulla morte" e "La liberazione dei profeti". Conclude la decorazione, al di sopra
dell'archivolto, la figura di un'aquila o, come sostengono alcuni, di un pellicano con le ali spiegate.
Una cornice marcapiano divide la parte inferiore della facciata da quella superiore in cui si aprono
due belle bifore poste in asse col portale. Superiormente si colloca il pregevole rosone a sedici raggi che
ha alla sommità del suo archivolto la figura di un ippogrifo. La facciata è contornata, nella sua parte
superiore, da archetti pensili che corrono lungo tutta la cornice. Alcuni elementi rimasti incompiuti
come le lesene e l'arcone sul portale centrale, fanno ipotizzare l'esistenza di un precedente progetto
mai completamente realizzato. Interessanti sono anche gli altri prospetti tra cui spicca quello posto a
Sud caratterizzatò da sei grandi arconi a tutto sesto e da una elegante loggetta con colonnine e capitelli
tutti diversi tra loro. Sui pilastri posti tra le arcate vi sono le sculture dei quattro Evangelisti e della
Vergine. L'interno, austero e sobrio, con poche decorazioni iconografiche ma alcuni "pezzi" scultorei
di elevata fattura, ha pianta a croce latina (orientata secondo l'asse Est-Ovest) ed è divisa in tre navate
da pilastri con colonne addossate sormontate da preziosi capitelli a motivi mitologici e floreali, su cui si
impostano gli archi a tutto sesto ed il sovrastante matroneo ad esafore. Le murature laterali sono bucate
da quattro monofore per lato che filtrano la luce all'interno. L'arco trionfale introduce al transetto
elevato su tre gradini ed inquadra l'abside centrale dove è collocato l'altare maggiore. Pregevoli il fonte
battesimale probabilmente di scuola di Nicolaus, costituito da un unico blocco di pietra decorato con
viticci e palme intrecciati e poggiato su un peduccio gigliato, il pergamo, finemente intagliato,
costruito nel sec. XVII con il materiale proveniente dal ciborio e dall' ambone. L'ambone, opera mirabile di Nicolaus Magister, come si legge sul rovescio del leggio, fu ridimensionato nel settecento; il
frontale è spartito in riquadri con al centro dei piccoli rosoni ed è sorretto da colonne del 700. La
sua decorazione di grande efficacia plastica si può ammirare nei particolari come l'aquila che regge il
leggio e il rilievo della balaustra della scala. Ai lati del portale principale vi sono i mausolei di mons.
Cornelio Musso (1554-1571), uno dei padri del Concilio di Trento e del vescovo Giovanni Barba
(1737-1749). La cripta, delle stesse dimensioni del transetto, è divisa in quattro navate da colonne, provenienti da costruzioni più antiche, con pregevoli capitelli. Interessante è il mausoleo di Giovanni
Maria De Ferrariis, opera dello scultore napoletano Gerolamo D'Auria, commissionato nel 1580.