Palazzo Vulpano
Il palazzo splendido esempio di architettura rinascimentale in Puglia con influenze artistiche napoletane e fiorentine, sprigiona un fascino particolare.
I suoi committenti Leucio e Giovan-Pasquale Vulpano ne fecero la loro residenza ed impressero, a perenne memoria, sulla rampa di accesso al piano nobile, ìl loro stemma: una volpe con un libro tra le zampe anteriori, impreziosito dai gigli, stemma della famiglia d'Angiò, loro protettrice, e la data della fine costruzione: 1500.
Le proporzioni della facciata nella quale si aprono a piano terra finestre quadrate, la ricchezza plastica degli ovoli e dei dentelli suscitano particolare ammirazione anche se l'edificio ha subito vari rimaneggiamenti come la trasformazione delle finestre del primo piano che, s'intuisce, dovevano essere altrettanto belle ed armoniose in balconi che hanno interrotto la purezza delle linee e la bella e delicata cornice che delimita orrizontalmente i due piani.
In asse sulla finestra-balcone centrale è incassata una nicchia centinata con la statua dell'Arcangelo Michele. patrono della famiglia. Maestoso il portone d'ingresso, vero arco di trionfo ricco di effetti chiaroscurali, sobrio per purezza di linee che si innalza per tutta l'altezza del piano terra con una cornice delicatamente scolpita, capitelli "a bocciolo" sugli elementi verticali e delicati bassorilievi dei campi triangolari tra le cornici. Lo zoccolo è a bugnato rustico, delimitato dal toro di coronamento. Per accedere alla corte si attraversa un androne con colonne poggianti su basi attiche e capitelli corinzi e coperto da volta a botte lunettata che al centro propone lo stemma dipinto della famiglia Sylos-Labini, attuale proprietaria del monumento.
Le porte di accesso agli ambienti dei piano terra hanno stipiti e architravi scorniciati in marmo bianco di Carrara. Armonia e bellezza aleggiano nel cortile interno: le colonne, i capitelli, le cornici e l'elegante fregio della loggia sono pure opere classiche. Nei riquadri della loggia ci sono bassorilievi di personaggi storici: Scipione, Annibale, Antonino Pio, Nerone ed in quelli più piccoli il mito di Orfeo. Tra gli archivolti vi sono altorilievi di figure muliebri che rappresentano le quattro virtù cardinali. Ignoto rimane l'artefice di questo capolavoro molto probabilmente realizzato da maestranze locali su disegno di artista toscano o, secondo alcuni, napoletano.