In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
Monsignor Giovanni Barba, napoletano, giunse a Bitonto 3 anni dopo della Battaglia. E non ci vuole molta fantasia ad immaginare perchè
un presule napoletano divenisse Vescovo a Bitonto... Il Re Carlo III avrà interposto i suoi buoni uffici con la Santa Sede?
Fu Benedetto XIV a nominarlo Vescovo di Bitonto: un papa più noto come Cardinale Prospero Lambertini. Che usava affermare, a proposito di re e principi:
"Non vogliamo renderceli indisposti a chiederci quanto potrebbero toglierci con la forza" (cfr. "I PAPI" di Josef Gelmi, Rizzoli 1986). Certo, Mons. Barba si
inserisce in una Città frastornata da un episodio bellico, comunque, di prima linea, e, stando alla Tradizione, in una Chiesa locale che
aveva ricevuto la... visita della Vergine!
Mons. Giovanni Barba resta peraltro nella memoria dei Bitontini per aver voluto e fondato il seminario, quel Seminario che un altro Napoletano,
Mons. Aurelio Marena, ebbe in gran conto pur avendolo spostato altrove. Un seminario che proprio durante l'episcopato di Marena esaurì la sua
funzione di "vivaio" nella Chiesa locale...
Mons. Barba morì il 1749. Ora, come si legge nel Registro dei Morti della Parrocchia di San Pietro de Castro "a dì 19 giugno 1752
fu disumato il cadavere di Mons. Giovanni Barba, Vescovo di questa città, da dentro la Cappella della Concezione e fu riposto nel nuovo tumulo
di marmo a mano destra della porta magistrale della Chiesa. Quale funzione fu fatta con gran concorso di popolo e di tutti gli ordini ecclesiastici
della città, come secolari, tanto da assistere alla Messa cantata celebrata da Mons. Ferri. Fu recitata un'orazione funebre
dal Canonico D. Giovanni Talamo, rettore del seminario".
Una stradina del Centro Antico ricorda questo Vescovo. Ed esattamente un secolo più tardi un altro Napoletano, Mons. Vincenzo Materozzi,
si insediò sulla Cattedra che fu di Mons. Barba, e la occupò per ben 32 anni.