In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
Il 17 febbraio 1861, a vent'anni dalla istituzione della nostra Biblioteca
Comunale, voluta dal Sindaco Eustacchio Rogadeo, fu emesso un decreto a
firma del Principe Eugenio di Savoia-Carignano, Luogotenente Generale di Sua
Maestà nelle Provincie Napoletane, che disponeva il trasferimento dei patrimoni
librari dei soppressi Conventi alle Biblioteche Comunali. L'art. 22 del
decreto stabiliva infatti che "i libri e i documenti scientifici, possedute dalle
Case Religiose, sono devoluti alle pubbliche biblioteche".
Infatti "ogni monastero, con Casa per professi e per studentato -
testimoniava il Dott. Donato A. De Capua su BOTONTUM, il notiziario della Biblioteca
Comunale e Museo Civico, del giugno 1970 - ebbe una biblioteca che, se
costituita per uso dei singoli religiosi, poteva essere consultata anche da parte
degli studiosi".
II recepimento del decreto da parte del Consiglio Comunale di Bitonto
avvenne il 14 MAGGIO 1862 e Mons. Vincenzo Materozzi, Vescovo dell'epoca, napoletano, assistette impotente
alla alienazione, almeno parziale, di tanti testi:
parziale, perché i libri più preziosi già avevano preso la strada per il Convento
di S. Fara, come mi diceva, al riguardo, il Prof. Robles.
Comunque le raccolte librarie in questione sono da ricondurre agli
Ordini religiosi allora presenti a Bitonto: ai Benedettini, ai Cistercensi, agli
Olivetani, ai Frati Minori Osservanti, ai Minori Conventuali, ai Domenicani, ai
Frati Minori, ai Carmelitani, agli Agostiniani, ai Teatini(A), ai Paolotti, ai Teresiani.
alle Vergini. E i "ricevitori demaniali" trasferirono all'Archivio di Stato: 274
volumi dell'"Ordo Fratrum Predicatorum", 1579 volumi dei Minori Conventuali,
74 dei Frati Minori Osservanti, mentre il Praitano precisava che "non è facile
determinare il numero dei libri dei Canonici Lateranensi, dei Carmelitani e
Teresiani di Bitonto". Donato A. De Capua aggiungeva: "ebbero una raccolta
libraria gli Agostiniani, la Commenda di S. Giovanni, le Benedettine di San
Pietro Nuovo, S. Maria delle Grazie con 220 volumi, e i Cappuccini. Di
quest'ultima raccolta sono pervenuti a questa Biblioteca, nel 1931, circa 400
volumi",
Insomma, dall'agosto del 1456 in cui era già offerta in vendita la BIBBIA
di Gutenberg (200 copie a 42 righe per pagina), il libro ne aveva fatta di strada!
Dalle xilografie alla litografia e alle moderne rotative e alle tecniche inattese di
oggi, scorre una storia esaltante e singolare, che realizza veramente l'utopia di
Gutenberg "fino a tanto che la Terra sarà piena di sapere".
Gli Ordini Religiosi, le Curie, le Comunità diocesane furono committenti
e spesso anche editori, perché il Libro ormai era una forma agile e universale in
cui consacrare il "depositum fidei" e le più belle e notevoli creazioni
devozionistiche, letterarie o filosofiche.
Purtroppo la lezione di San Benedetto, che non incoraggiò mai la
diffidenza nemmeno verso i classici, non sempre fu seguita. Ci furono
censure, ci furono persecuzioni e roghi (anche di libri): ci fu l'Indice (il
1768, è solo un esempio fra tanti, Maria Teresa d'Austria pubblicò un
"piano della censura de' libri, affidata a cinque Regi Revisori ordinari
Ecclesiastici e Politici", che costituisce uno dei tanti contrappunti autoritari dei regimi all'opera talvolta oscurantista e sospettosa đella
Chiesa...).
Eppure il Libro prosperò e sopravvisse. Superò le imboscate dei censori
di ogni tipo, si riprodusse come la fenice al di là delle fiamme emblematiche del
monastero di Umberto Eco, diventò sempre più duttile e versatile, e continua
a sostenere la sua buona, quotidiana battaglia contro i mass-media iconici...E'
nelle nostre case e nelle biblioteche, è sui banchi e sulle scrivanie delle nuove
generazioni, è nelle librerie specializzate e nei supermercati, tra le pagine di un
giornale e nei distributori automatici... E lì attende e ci attende, nonostante le
ricorrenti, ma mai mortali, eclissi.