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Palazzo Sylos-Calò

Costruito intorno ella metà del XVI secolo, il Palazzo è legato alla storia della famiglia Sylos, di origine spagnola, giunta al seguito del Capitano Consalvo di Cordova(A)(B), feudatario della città al tempo delle guerra contro i Francesi e, successivamente,imparentata con la famiglia Calò, un altro antico e nobile casato presente a Bitonto sin del XIII secolo. L'edificio, nonostante le modifiche intervenute nel corso del tempo, rimane uno degli esempi più significativi dell'architettura rinascimentale pugliese. La grande loggia che fa da sfondo alla monumentale piazza Cavour e che contribuisce con la sua eleganza ad aumentarne il valore urbanistico, ha riacquistato di recente la sua suggestiva bellezza grazie ad un sostanziale intervento di restauro che ha riguardato il lato prospiciente la piazza e, in particolare, i sei archi frontali, le cui colonne poggiano su alti basamenti collegati da balaustre, mentre i pilastri centrali e laterali, presentano semicolonne addossate nei due lati e nicchie frontali con statue di buona fattura. Il pilastro angolare destro funge da collegamento per i due archi, che costituiscono, invece, il lato corto della loggia che è quanto di più importante rimane della struttura originaria. La loggia sormontata da una bella iscrizione in esametro latino che parla dell'ospitalità riservata nel palazzo alle persone oneste, caratterizzata nel complesso da una perfetta ed equilibrata classicità, riconduce direttamente all'opera dí maestri fiorentini attivi nel Mezzogiorno su commissione delle nobili famiglie del Regno: ín particolare, a tal riguardo, è stata ipotizzata la presenza e l'attività a Bitonto dello scultore Ludovico Fiorentino. Il lungo fronte del palazzo si sviluppa, invece, a destra della piazza lungo il vicolo che prende il nome di Via Mercanti.Qui si apre l'ampio e monumentale portone di accesso con ai due lati possenti pilastri bugnati, sormontati in alto da una larga trabeazione e ai cui estremi trovano posto due simmetrici medaglioni con teste di imperatori coronate d'alloro. Nella fascia centrale, una iscrizione riporta l'inno a Cristo: CHRISTUS VINCIT - CHRISTUS REGNAT - CHRISTUS IMPERAT, mentre in basso, nella chiave dell'arcata è collocato lo stemma gentilizio della famiglia. Completano la vista dei fronte del palazzo, le ampie finestre che caratterizzano il primo piano e la lunga fascia dí bugnato al piano terra, la cui unità visiva è stata interrotta dall'apertura successiva di una serie di botteghe. L'interno dei palazzo, oltre il portone, si apre a partire da una stretto androne, coperto da una volta ribassata e impostata su una serie di lunette laterali. dal quale si accede ad un ampio cortile, caratterizzato su tre lati da un elegante porticato classicheggiante, con snelle colonne sormontate da capitelli in stile corinzio, sulle quali si impostano volte a crociera. Nell'angolo a nord-est, una scala a due rampe conduce agli ambienti del piano superiore. II palazzo diventerà la sede della Galleria Nazionale che ospiterà la collezione "De Vanna" recentemente donata allo Stato, una importante raccolta d opere pittoriche (sec. XIII - XX).

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