In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
Ad una settimana soltanto dalla caduta di Gaeta (13 febbraio 1861),
che pose fine alle speranze borboniche di conservare il Regno, a Bitonto
c'era stato un moto filoborbonico, sedato a fatica dalla Guardia Nazionale
al comando di Vincenzo Sylos-Labini.
Il successo di quella tempestiva e decisa operazione militare, l'anno
successivo, meritò al Sylos-Labini la nomina a Senatore del Regno da parte
di Vittorio Emanuele II, il quale premiava così un uomo che aveva fatto il
suo apprendistato sociale e politico negli anni turbolenti e amari della opposizione al regime borbonico. Infatti era stato già comandante della
Guardia Nazionale bitontina nel 1848, durante le giornate in cui il Meridione simpatizzò con la causa di un Piemonte animosamente alle prese con la I
Guerra d'Indipendenza. Inoltre era stato nominato Pari del Regno delle
Due Sicilie proprio quando Ferdinando II ritirava il suo appoggio al Piemonte e tradiva la Costituzione...
Seguirono le solite rappresaglie e Vincenzo Sylos-Labini osò presentarsi al processo detto della “Dieta di Bari" per deporre a favore del conte
Giovanni Antonio de Ilderis. Dal giudice gli fu rinfacciato di essere stato
Pari del Regno, ma, perentoria e bruciante, a quel giudice giunse la sua risposta in tutto degna dell'enfasi risorgimentale: «Lo ero e tutt'ora lo sono,
perchè lo spergiuro di un Re non può distruggere una Costituzione, io sono
Pari del Regno a vita»(8).
La temuta rappresaglia per una sì coraggiosa e risentita risposta non
venne. Ma, se non fu il carcere, fu l'emarginazione, la morte civile. Ed una
intensa attività clandestina, per preparare tempi migliori, fu organizzata
dal Nostro e da quel cenacolo di democratici e liberali impazienti, che si
formò intorno a lui.
Più tardi, alla nomina a Senatore del Regno si aggiunsero altri segnalati incarichi: fu Sindaco di Bitonto, Consigliere Provinciale e Presidente
del "Maria Cristina di Savoia". Opero decisamente e vivacemente nelle file
dei progressisti e gli fu dato di partecipare, il 1871, alla inaugurazione di
Palazzo Madama a Roma.
Gli ultimi quattro anni della sua vita furono funestati dalla apoplessia.
Il 10 Aprile 1880 moriva nella nostra città, lasciando a Vincenzo Rogadeo(A),
suo genero, il ruolo della personalità credibile che facesse da cerniera tra le
impazienze della lunga vigilia del 1860 e la realtà postunitaria in un Meridione che, ben presto, si sarebbe riavuto dalla (parziale)
ubriacatura risorgimentale e si sarebbe ritrovato con i problemi di sempre.
(8) SICAR, Vincenzo Sylos-Labini,La nostra Bitonto,, 4 dic. 1961