In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
C'é una letteratura minore che spesso merita recuperare per le inattese
risonanze poetiche, per il livello dello stile o per il contributo che offre alla
microstoria locale.
Mi riferisco ai discorsi funebri, che erano pronunciati "presente cadavere" e che erano poi pubblicati e affidati (come si fa ancora oggi con le 'preci') a
parenti, amici, estimatori... Se ne trovano ancora nelle biblioteche, negli archivi
privati e non, riconoscibilissimi per la veste tipografica cartonata, grigia, nera,
cupa, con i classici simboli della Morte, con la foto del "caro estinto" o della
"cara estinta"...
Si trattava quindi di una commemorazione, coni ricordi e la nostalgia,i
giudizi e i sentimenti, materializzata in un testo, in un fascicoletio, in un"libro"
che doveva sopravvivere al Defunto.
Giulia Stellacci, nata Mininni-Dusmet, moriva il 4 MAGGIO 1894 e il
discorso funebre che la riguardò diventa in queste pagine emblema della
letteratura minore di cui stiamo parlando. Ma c'é dell'altro. Perché nel casato
d'origine della Defunta (la discedenza dai Dusmet) c'é una parentela che rende
notevole la sua storia di Famiglia e singolare una coincidenza necrologica.
Infatti lo stesso anno, a Catania, moriva il Cardinale Giuseppe Dusmet,
Vescovo della città, all'età di 76 anni: "discendente da nobile famiglia originaria
del Belgio, educato dai Benedettini di San Martino delle Scale, dei quali
abbracciò la Regola, fu ordinato sacerdote nel 1842 (era nato a Palermo il 1818)
e nel 1850 divenne priore nel convento napoletano dei Santi Severino e Sossio.
Nel 1852 le autorità borboniche lo trasferirono a Caltanissetta per aver ospitato
il Padre L. Tosti, sospetto di liberalismo. Nel 1867 divenne arcivescovo di
Catania e nel 1888 cardinale. Si adoperò grandemente per la confederazione
delle Congregazioni benedettine e per la riforma dei costumi del clero. E in
corso presso la congregazione dei Riti la sua causa di beatificazione " (RIZZOLI
LAROUSSE, vol. V).
Come ben si vede da questo breve profilo biografico, la vicenda di questo
prelato attrversa in molte parti la storia del Regno delle Due Sicilie e di quelle
Regioni all'indomani della Spedizione dei Mille. Significativa anche la coincidenza tra la congregazione del Dusmet e il nostro Monastero delle Vergini
Cassinensi!
E cosi Giulia Stellacci Mininni-Dusmet, all' ombra di un cardinale, o
addirittura di un cardinale-zio, diventa protagonista di questa cronotassi!
E ci permette di fare alcune considerazioni sulla.. . attendibilità di certe
commemorazioni funebri. Si può essere obiettivi, sinceri, e si può dire "tutta"
la verità su chi è trapassato? Ci sarà troppa indulgenza e qualche reticenza?
Insomma c'è una via di mezzo tra l'agiografia e le "lapidi" di Spoon River?
Malraux avrebbe detto: "Questo non è nè vero nè falso, ma vissuto".
Ecco. In questi casi si dovrebbe dare la parola a chi ha veramente
condiviso parte della vita e della vicenda di chi none più. Per ripropoorla senza
enfatizzarla. E si dovrebbe dare la parola a chi è magnanimo con i vivi: così è
pù facile perdonargli di essere magnanimo coni Morti!