In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
Di Francesco Ventafridda e della sua milizia sociale e politica si è appena detto, senza naturalmente essere stati esaurienti. Designato Presidente onorario della «Società degli Agricoli», il 5 febbraio 1882 pronuncia un notevole discorso all'inaugurazione dell'Associazione, dimostrando con intuizione profetica di ben considerare «quanto utile possa arrecare ad un paese Civile l'unione dei diversi ceti fra loro... quanto utile arrechino ad un paese civile le unioni delle diverse classi Sociali,., cioè che l'utile, che arreca ad un paese civile l'unione delle diverse classi è appunto quello, di rialzare il senso morale, ed il vivo desiderio che contendesi oggi tra le nostre classi operaie, si dee tradurre assolutamente nell'idea pratica di voler progredire e migliorare».
Sono i concetti-base della cooperazione economica che ancora oggi e così a fatica prendono piede tra gli operatori economici del sud.
Il «Mutuo Soccorso Agricoli» di Bitonto, quasi un secolo fa, si organizzava per vedere «risollevare il paese non solo sotto il rapporto commerciale, industriale, agrario ed economico, (pensate!...), ma ancora vedremo reintegrati, vivaddio!, i principii di pubblica morale, che ridoneranno a questa cara nostra terra natale, e specialmente alle classi povere, quella agognata prosperità strappata talvolta dall'ingordigia di pochi». E continuava: «Come spiegare tanto vivo desiderio di riunirsi in associazione quasi tutte le nostre classi operaie dopo tanta inerzia da tutti notata fin oggi? Ma è il solo desiderio di riunirsi o è propriamente quello di moralizzarsi?».
E' il socialismo pratico che ispira le impazienze e la generosità dei più, anche a Bitonto. Il discorso del Ventafridda, tipico di quel tormentato fine-secolo per l'enfasi nelle parole e per lo spirito di mobilitazione nei fatti, ci rivela quanto vivo fosse nella nostra città- il senso sociale.
Noi oggi siamo gli eredi o dilapidatori di questo patrimonio?