In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.

Avvenne il 26-02-1879 ...


Nell'ultimo secolo la storia della nostra città non si affida solo agli incartamenti privati oppure a quelli della curia e dei notai. Appare un'altra fonte ufficiale, democratica e, naturalmente, attendibile: gli atti del Consiglio Comunale.
La delibera (mi spiegava una volta un amico, purtroppo in un momento di particolare incomprensione per certi problemi) è la sintesi della vita democratica di una Città e delle scelte dei rappresentanti del popolo. Avremo modo di consultare, e per diversi motivi, queste fonti. Per oggi, bisognerà riferirsi ad una lettera che fa da antefatto ad una decisione che impegnava il nostro Comune per una 'tassa' che doveva durare ben 35 anni.
Ma andiamo con ordine: il 26 febbraio 1879 la «Societè des Chemins de fer Economiques de Bari-Barletta et Extensions (Societè Anonime)»(24) chiedeva ufficialmente ai Comuni che sarebbero stati toccati, e serviti, dalla omonima Tramvia un contributo annuo di L. 80.000. Un secolo fa, naturalmente, la lira significava ben altro e la richiesta fu ritenuta, unanimemente, esosa.
In una riunione presso il Palazzo della Provincia, a Bari, la richiesta fu allora ridimensionata alla metà e, appunto, solo per la durata di 35 anni. Così si ponevano le basi di una infrastruttura decisamente capitale per l'economia di Terra di Bari, e iniziava la 'leggenda della Cicculatera', una ferrovia che diventò una colorita, animata, anche drammatica pagina di costume, consegnata alla memoria di tanti bitontini.

(24)De Santis, Dalla Tramvia alla Ferrovia Bari-Barletta, Bari 1976.