In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
Oggi che la sociologia si volge anche all'indietro e non può non diventare sociologia religiosa e riflessione su ciò che Ettore De Marco chiama «l'organizzazione religiosa istituzionale», molte tesi di laurea stanno recuperando statuti e storia delle Confraternite e, naturalmente, la funzione di questa particolare dimensione religiosa.
Il can. Salierno(25) conta ben 20 Confraternite superstiti a Bitonto e si indovina nella loro storia, al di là della loro storia, tutto l'ordito delle interferenze del sacro, del profano e del politico.
Prendiamo, ad esempio, una Confraternita fra le tante, quella di Santa Lucia: risale con molta probabilità al 1704, ma solo cinquant'anni dopo, il 28 febbraio 1754, potè avere il 'Regio Assenso' di Carlo III, di un re che fu sempre geloso della propria autorità di fronte e su quella religiosa. C'è poi da notare che l'Assenso fu dato in un periodo in cui si registrava a Bitonto una lunga vacanza vescovile, durata undici anni.
All'origine di ciascuna Confraternita c'è quasi sempre una mozione popolare, oppure un Breve Pontificio, una Bolla, un Decreto. Ma ben presto si sovrappone il Regio Assenso o il Regio Decreto, che davano il prezioso riconoscimento giuridico per poter amministrare i beni, le rendite delle Confraternite. La lettura dei singoli Statuti rivela le finalità e le strutture delle Confraternite, che erano un altro aspetto della 'supplenza' sociale che la Chiesa svolgeva in quel periodo nel settore della carità pubblica e dell'organizzazione cimiteriale.
(25)G. Salierno, Annuario '76 della Diocesi di Bitonto, Trani 1976.