In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.

Avvenne il 02-03-1456 ...


Personalmente, sento molto la suggestione di un nome che emerga dalle nebbie del passato e riesca a sopravvivere almeno in qualche documento, pur non avendo alle spalle il sostegno dei tanti blasoni che si sono imposti all'ossequio o al servilismo dei nostri progenitori.
Il nome di Giovanni de Cola, ad esempio, emerge dalle cronache del notaio De Tauris che, il 2 marzo 1456 ne registra l'esistenza come «speciaro de Botonto». Un farmacista, dunque, uno dei professionisti dell'epoca, questa specie umana che non partecipava del potere, ma che emergeva dall'anonimato della plebe per l'ambiguo e fascinoso ascendente che si guadagnava con gli intrugli e le pozioni preparate nel buio retrobottega...
Lo «speciaro» si metteva ai confini tra la vita e la morte, e diveniva un «potere» che pretendeva anch'esso un consenso perchè «le forme di cura organizzata si inserivano essenzialmente nel rapporto fra l'uomo povero e la sua morte». Sono le illuminanti considerazioni sociologiche di Franca Ongaro Basaglia che forse ci possono aiutare a capire, a valutare il ruolo di questa antica categoria di professionisti che spesso lasciamo nelle sfocate penombre del follclore di un'epoca.
Più opportuna invece la considerazione interdisciplinare della già citata studiosa che, ripercorrendo i meccanismi dei rapporti secolari tra malattia, cura e classe medica, afferma: «La cura non può che esprimersi nei modi dei rapporti che esistono nel gruppo sociale, in un momento storico determinato».
Ebbene, nel XV secolo, a Bitonto, nella generale e approssimativa empirìa medica, lo «speciaro» faceva le sue brave esercitazioni su un popolo di cavie.
Oltre il denaro che proveniva da quei traffici, di certo c'era soltanto questo.