In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
La morte di qualcuno ci lascia sempre orfani: lo avvertono gli individui e l'avvertono anche le città. C'è, allora, un rito che gli uni e le altre subito organizzano per un bisogno profondo di consolazione, per rinnovare la sensazione di una presenza, per rivivere insieme le ragioni, il senso di una vita che non è più: è il rito della commemorazione. Che, certamente, può essere la sagra dell'ipocrisia, ma talvolta è veramente un tributo sincero, convinto e commosso.
Tl 5 marzo 1899 Bitonto, nell'Aula Magna dell'Istituto «Carmine Sylos», si stringeva ancora una volta attorno al «suo» Vincenzo Rogadeo(A), scomparso il 27 gennaio dello stesso anno (cfr.).
Toccò alle vibranti parole del dott. Antonio Damascelli, del Preside Sansonetti e del prof. Clemente Valacca, presentare agli astanti la sintesi di un'esistenza che aveva segnato di sè la vita pubblica bitontina(4).
Il prof. De Simone, mecenate attento e benevolo dei figli migliori di Bitonto, intanto aveva dettato un'epigrafe che giustamente metteva in evidenza quanto «la maschia figura d'un tanto uomo» avesse fatto, tra l'altro, per quell'Istituto.
Crispi, gran conoscitore di uomini, divenuto Presidente del Consiglio, la ebbe in grande considerazione e, dieci anni prima che Vincenzo Rogadeo(A) morisse, l'aveva fatto nominare Senatore del Regno. E questo aristocratico pugliese scelse i banchi della Sinistra e proprio in un periodo in cui il Crispi promuoveva alcuni provvedimenti tra i più liberali, nel settore della salute pubblica, della riforma carceraria e di una più ampia estensione del diritto di voto per eleggere le amministrazioni locali(5).
Ci piace ricordarlo anche per queste battaglie parlamentari: sono la prova che Vincenzo Rogadeo(A), benefattore della propria città, non soffrì però di municipalismo, ma seppe anche operare per il bene della Nazione tutta che allora, tanto laboriosamente, muoveva i primi (anche contraddittori passi) sulla strada della vera unificazione e della giustizia sociale.
(4)G. Pasculli La storia di Bitonto, Bitonto 1962, p. 419.
(5)
G. Carocci, « Mentre la Destra era stata una èlite di personalità provenienti dalla borghesia e dalla nobiltà imborghesita, la Sinistra fu espressione in modo ben più compiuto dei vari strati borghesi e piccolo borghesi... L'avvento al potere della Sinistra rappresentò, soprattutto a causa dei suoi legami con la borghesia meridionale, una netta caduta dei valori morali e culturali del ceto politico; ma la Sinistra rappresentò anche un allargamento della base sociale del potere e una sua democratizzazione, soprattutto grazie ai legami con la piccola borghesia radicale del Nord. La sintesi di questi aspetti positivi fu la riforma elettorale del 1882, che confer il diritto di voto a tutti i maschi capaci di leggere e scrivere e aumentò il corpo elettorale da circa il 2% della popolazione a circa l'8% ».