In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
In un indice della STORIA D'ITALIA dell'Einaudi, Bitonto ha l'onore di essere citata fra Bismarck e Bixio! E quest'onore, s'immagina, lo si deve alla duplice citazione
della famosa battaglia che qui si svolse tra l'esercito spagnolo del generale e duca di Montemar e un esercito asburgico.
Avremo modo di parlarne più diffusamente: oggi ci basti ricordare l'erezione della Guglia che doveva onorare il trionfo del Montemar e che fu « a 10 marzo 1741
fatta degna della Reale presenza de' nostri invittissimi e magnanimi Regnanti », come si riscontra in una preziosa citazione da un giornale dell'epoca, raccolta nel
testo dell'abate Dello Iacono, stampato il 1934 presso la gloriosa Tipografia Amendolagine, nel 2º Centenario della Battaglia.(12)
Carlo III e i Borboni riverivano così un luogo che aveva fatto la loro fortuna, mentre aveva ben ragione il marchese Ignazio Del Borgo, un diplomatico, di notare che «
les provinces de l'Italie sont les Indes de la Cour de Vienne. Il y a plus de 25 ans qu'une bonne partie de l'argent de l'Italie y va... ».
L'aveva scritto ben 19 anni prima della definitiva disfatta austriaca e dell'abbandono di una politica e di una strategìa che non erano riuscite a dare
uno sbocco più a sud, verso il Mediterraneo.
Dell'Italia, sempiterno « pomme de discorde », come s'esprimeva un diplomatico di Casa Savoia, l'Italia meridionale costituiva l'ambita polpa
che rimase per oltre un secolo fra i denti dei Borboni di Spagna.
Perciò Bitonto meritò ogni riguardo e, appena possibile, non mancava d'essere visitata dagli augusti regnanti.
(12)G. B. Dello Iacono La battaglia di Bitonto, Bitonto 1934.