In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.

Avvenne il 13-03-1832 ...


Pensiamo ai grandi uomini, il più delle volte, con le pigre e banali associazioni d'idee delle fotografie o dei busti marmorei che li effigiano canuti, ieratici, o comunque in un momento solenne di grazia. E magari dimentichiamo che furono giovani dal cuore in tumulto, innamorati, incandescenti di passioni, spesso turbati ed inquieti.
Il prof. Modugno, ad esempio, forse che non lo ricordiamo soprattutto con l'assorta e dolce fisionomia senile, conquistata al culmine di una vita equilibrata e vissuta in pienezza?
Giovanni Modugno, per noi e per i posteri, sarà sempre «quella» fotografia, e alla sua giovinezza, età meritoria anche se spesso ingrata, fondamentale e decisiva nella vita di ciascuno, si pensa troppo poco, come se si trattasse di una parentesi di poco conto.
Ma perchè questo preambolo? Perchè abbiamo la possibilità di conoscere il volto giovanile del prof. Modugno per un singolare episodio avvenuto quando egli frequentava la casa del futuro suocero, il pittore Francesco Spinelli. Il quale, già avanti negli anni (essendo nato il 13 marzo 1832), ad osservarlo attentamente, ebbe la felice intuizione di «usare» il volto del giovane innamorato per ben altri sentimenti d'amore da esprimere in un suo quadro. Si tratta del «San Giovanni Evangelista» che si può tuttora ammirare nella chiesa di S. Domenico nel Centro Antico (14), epicentro di un «isolato» tipico dell'antico contesto.(15).
Una congenialità pittorica, dunque, che fu veramente profetica di quella concezione cristiana della vita che più tardi avrebbe trovato « nella Grazia la fonte viva delle più alte e più profonde ispirazioni ».
Francesco Spinelli aveva intuito nei tratti del giovane una sensibilità capace di «interpretare» pittoricamente i trasalimenti mistici del discepolo dell'Amore.


(14)S. Milillo, Bitonto-Guida storico-artistica, Palo del Colle 1975.

(15)F. Carbone e V. Garofalo, Indagine sull'isolato di S. Domenico, Studi Bitontini 21-22, 1977.