In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
«Carolus dei gratia rex Francie, Sycilie et Iherusalem...»: anche dal biennio di Carlo VIII nel reame di Napoli, prima che a Fornovo una lega italica lo costringesse a tornarsene in Francia, ci giungono alcuni documenti che ci testimoniano quanto precaria potesse essere, a quei tempi, non dico una carta geografica, ma anche, e di conseguenza, la più limitata topografia dei tanti feudi che divenivano motivi di snervanti controversie tra le parti interessate(26).
Questa volta (siamo al 25 marzo 1495) in questione è la Selva di San Demetrio di Bitonto, che la nostra Universitas voleva incamerare, ma ricorsero al re Pietro e Giacomo Bonello di Barletta. I quali dimostrarono che il suddetto feudo, già dal 1430, era stato affidato, per privilegio ereditabile, ad Antonello Bonello da parte della regina Giovanna II. Accertato il versamento di 500 ducati fatto all'epoca alla regina, Carlo VIII ordinava al fedele luogotenente in Trani, Gabriele d'Alibret, di conservare agli eredi Bonello «lo feudo de la selva de santo Domitro de Butonto» e di registrare tale sentenza «in registro privilegiorum». Inoltre il decreto del re doveva essere notificato al «capitaneo dicte civitatis Butonti (presenti et aliis successive futuris» contro tutti coloro che avessero voluto «ledere e turbare» una tale decisione.
«Charles» (così si firmava Carlo VIII) aveva preso a cuore la faccenda e contro gli interessi bitontini, per scoraggiare una qualsiasi inadempienza al suo decreto, stabilì anche una grave pena pecuniaria che doveva sconsigliare chicchesia di incorrere e subìre l' «iramque et indignationem nostras ac penam ducatorum mille»!
Da Castelcapuano, con rigore.
(26)«Libro Rosso» della città di Bitonto, Id., p. 209