In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
Dei Teatini(A) a Bitonto abbiamo già detto. La data odierna ci permette di approfondire meglio questo capitolo della storia bitontina, perchè quell'Ordine di sacerdoti regolari non poteva non suscitare vocazioni nella nostra città.
Il primo Bitontino ad essere ordinato fu Padre D. Ambrosio Barone. Nome da ricordare non solo per motivi cronologici, ma soprattutto per il suo eroico, cristiano servizio agli appestati di Genova.
Genova infatti era la sede del suo apostolato sacerdotale, e la peste, cataclisma cronico per le città di mare e per i nodi nevralgici dei traffici, infuriò mentre Padre Barone vi si trovava.
Accorse a quel servizio, come ad un momento privilegiato del suo apostolato, come se vi si fosse da sempre preparato. Come scrisse il Manzoni del suo Fra' Cristoforo, "...la peste scoppiata in Milano gli offrì occasione di ciò che aveva sempre tanto desiderato, di dar la sua vita per il prossimo ". E Manzoni ce lo presentò nel tragico, sordido contesto dei "lazzaretto " gremito "di languenti o di cadaveri confusi, sopra sacconi, o sulla paglia; e su tutto quel quasi immenso covile, un brulichìo, come un ondeggiamento; e qua e là, un andare e venire, un fermarsi, un correre, un chiamarsi, un alzarsi, di convalescenti, di frenetici, di serventi... Lo vide poco lontano, che, scostandosi da una caldaia, andava, con una scodella in mano, verso una capanna; poi lo vide sedersi sull'uscio di quella, fare un segno di croce sulla scodella che teneva dinanzi...".
Padre Barone, appestato anch'egli, morì il 17 gennaio 1580, dopo soli 19 anni di professione religiosa.