In questa sezione mi onoro di riportare una piccola antologia di fatti ed eventi bitontini, raccolti dal compianto Marco Vacca, che me ne fece dono tanti anni fa, quando per la prima volta incominciai a gestire qualche sito. Penso che questo tributo gli sia dovuto e spero che questa mia scelta non sia interpretata dalla grande moltitudine di suoi amici come un tentativo di "appropriazione indebita" da parte mia.
Giovanni Modugno, Gaetano Salvemini, Giuseppe Caiati(A)(B)(C)(D)(E)(F)(G)(H)... Quante volte ricorreranno questi uomini nella storia 'della nostra abbandonata Puglia', come si esprimeva il Sindaco Giovanni Capaldi nella seduta del Consiglio Comunale in cui (era il 1914) per acclamazione si concedeva al Salvemini la cittadinanza onoraria bitontina(21).
In quella stessa seduta, il Consiglio Comunale faceva voti affinchè la Commissione parlamentare d'inchiesta sui brogli elettorali del 1913 nel Collegio di Bitonto, Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo invalidasse le votazioni.
Il 22 febbraio 1916 Giovanni Modugno, proprio a proposito di questo dibattito parlamentare, scriveva a Giuseppe Caiati(A)(B)(C)(D)(E)(F)(G)(H) di mobilitare i Salveminiani e il Consiglio Comunale nel caso non fossero invalidate le elezioni del '13, inquinate, come si sa, dalle 'mazze' e dai 'mazzieri' dei giolittiani: «Se (la convalida) è annullata, il nostro partito ha raggiunto già lo scopo di presentare, nel momento della discussione in Parlamento, la prova tangibile (stando al potere) della nostra superiorità numerica. Se è convalidata, le dimissioni avranno il significato di protesta... Anche Salvemini è d'accordo. Restare dopo quella discussione, sarebbe tale errore, che per me scioglierei ogni solidarietà con l'amministrazione se questa persistesse a restare».
Ma la Camera convalidò le elezioni (così furono inutili le proteste e le accuse di Giacomo Matteotti, solo qualche anno più tardi, di fronte ad un altro interlocutore dalla coscienza murata) e, dopo tredici giorni di protesta dei contadini, il Sindaco e la Giunta si dimisero. «Il governo non battè ciglio» annota il prof. Michele Giorgio (qualcosa del genere avverrà ancora più tardi perchè, alla fin fine, tutti gli 'Aventini' di questo mondo fanno comodo alle dittature...).
Così abbiamo aperto uno spiraglio su un periodo tra i più drammatici e convulsi della storia bitontina: avremo modo di tornarci sopra.
(21) M. GIORGIO, Il pensiero e l'opera di Gaetano Salvemini attraverso testimonianze e ricordi di Salveminiani bitontini, « Studi bitontini » 11, 1973.